Titolo: Tutto ciò che sappiamo dell'amore
Autore: Coleen Hoover
Pubblicazione: Giugno 2013
Saga: #1 di 3
Costo: 16,00 €
Voto:
Lake arriva in Michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all'improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori - giovanissimo, ma dall'altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam - una gara di versi - per dirsi tutto ciò che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto, come ha scritto Emily Dickinson a nome di tutti noi.
Non ho respirato, pensato, letto con concentrazione o intenzione niente dal momento in cui ho sentito parlare di Slammed a quello in cui, meno di due minuti fa, ho finito di leggerlo.
Non è un libro che, semplicemente, si chiude e lo si commenta. Ci vuole un minuto di raccoglimento e concentrazione. Seriamente. Sono... esterrefatta.
Capita di trovare quel libro che ti svuota la testa di qualunque altra cosa e te la riempie con i suoi dubbi e le sue domande, solo, applicati alla tua vita. Sapete, quelli che vi restano sul comodino per un'infinità di tempo perché avete paura di leggerli, di farvi male, di scavare, graffiare, scovare qualcosa che nel vostro profondo si agita e che voi ignorate da tempo.
Per me, appartenenti a questa categoria di libri sono stati Il Linguaggio Segreto dei Fiori e P.S. I love you. Ma Tutto ciò che sappiamo dell'amore avrebbe dovuto accompagnarli. Non ne avevo idea.
Ve lo posso assicurare, passerete tutto il libro a compatire, gioire e pensare a Layken -Lay come Layla, Ken come i Kennedy, uno a vostra scelta- e Will con un groppo in cola, un batuffolo di cotone in bocca, o almeno, per me è stato così.
Slammed è sicuramente un romanzo di elaborazione, di una serie di cose: Di sventure proprie, altrui, cose comuni e vissute un po' da tutti ma che lasciano il segno, sentimenti trasportati su carta in modo così onesto che rende impossibile non affrontarlo, per quanto si preferisca... intagliare zucche.
Non perché, onestamente, la trama sia particolarmente densa; Anzi, tranne le relazioni interpersonali tra i protagonisti, procede tutto con una certa lentezza. Il punto forte non è la storia in sé. Sono i personaggi, le emozioni che trasmettono, le lacrime che ti fanno bere più volte in uno stesso libro.
Quando, a volte, la vita ti si mette proprio di mezzo.
La storia ingrana già dalle prime pagine con un dispiacere non indifferente, ma non per questo la storia deprime o opprime; Anzi, nel corso del primo incontro con Will ho avuto un sorriso ebete per tutto il tempo che ho impiegato a leggerlo. Ma come non innamorarsene? Un ragazzo dolce, premuroso, vive alla porta accanto, con come sfondo la bianca della neve e del Michigan, il tipo di storia che si legge solo nei romanzi, insomma.
Will e Lake intrecciano con immediatezza una relazione sentimentale, in tempi davvero poco realistici, mentre nel resto del racconto le cose procedono con il giusto ritmo. Sono solo loro due la nota poco realistica. Quello che però Lake scoprirà solo dopo il primo appuntamento è che Will è solo al mondo, e ha la responsabilità del suo fratellino, e le cose si complicano notevolmente quando si incontrano a scuola... Come insegnante e studente.
Ad alleviare un po' la solitudine e il disagio della rottura di Lake è Eddie, la sua nuova amica, una tipa che ci si immagina di colore e di quelle con la gomma sempre in bocca, che con uno sguardo spegne qualsiasi reminiscenza a fare quello che vuole lei.
E così, imbarcamenatasi nella sua nuova vita, passano i primi mesi, con la costante presenza di Will nella sua vita, a distanza di una spanna ma senza che gli si possa avvicinare... Quello che Lake non immagina è che per Will è lo stesso.
Cosa si potrebbe dire a proposito di Tutto ciò che sappiamo dell'amore, se non che è un libro meraviglioso, emozionante da commuovere fino alle lacrime e piacevolmente straziante?
Ho vissuto attraverso gli occhi di Lake la sua rabbia e il suo dolore, senza via di scampo, fino a rendermi difficile commentare più d'una scena del libro. In alcuni punti avrei preso Will e lo avrei picchiato, e poi baciato e poi di nuovo picchiato.
Tutto ciò che sappiamo dell'amore toglie il fiato fino a rendere impossibile distrarsi dalla lettura, ti prende e non ti lascia, e se mi trattengo dal leggere il seguito in inglese ( cosa che non prometto di non fare in futuro ) è solo per rispetto per la meravigliosa traduzione e la paura di non capire a pieno lo Slam, che dà il nome all'intera serie;
Da premettersi che amo i libri che mi danno qualcosa non solo emotivamente, ma mi insegnano anche qualcosa e mi arricchiscono; Come Twilight mi ha fatto appassionare alla letteratura inglese classica, come Mara Dyer mi ha incuriosito con le Tre Tragedie Tebane, Tutto ciò che sappiamo dell'amore mi ha fatto appassionare allo Slam, una reale corrente poetica sorta nel secolo scorso per ricordare alla popolazione che la poesia non è morta né potrà mai farlo, ma è anzi una realtà contemporanea che esalta la libera espressione ("L'uomo è capace di essere onesto solo quando scrive", diceva Foscolo), e visto che nei prossimi giorni sarò a Roma, chissà che io non capiti in un locale di slam...
In conclusione, Tutto ciò che sappiamo dell'amore meriterebbe non cinque, ma sei, dieci, infinite nuvolette, e non sto nella pelle in attesa del suo seguito.
A seguire, il solito estratto:
Un tempo amavo l’oceano,
tutto amavo di lui.
Le barriere coralline, le schiume e le
onde ruggenti,
gli scogli lambiti dall’acqua,
le leggende sui pirati e le code delle
sirene
i tesori perduti e i tesori custoditi…
e TUTTI
i pesci del mare.
Sì, un tempo amavo l’oceano,
tutto amavo di lui.
Come mi addormentava col suo canto
mentre stavo disteso nel mio letto,
e poi mi svegliava
con una forza che presto ho imparato a
temere.
Le sue favole, le sue bugie, i suoi occhi
ingannevoli,
lo prosciugherei se solo lo volessi.
Un tempo amavo l’oceano,
tutto amavo di lui.
Le barriere coralline, le schiume e le
onde ruggenti,
gli scogli lambiti dall’acqua,
le leggende sui pirati e le code delle
sirene
i tesori perduti e i tesori custoditi…
e TUTTI
i pesci del mare.
Sì, ma se hai mai provato a guidare la tua
barca
sui suoi mari in tempesta, capisci che
quelle schiume e quelle onde sono tuoi
nemici.
Se hai mai provato a nuotare verso la
riva
quando una gamba ti viene meno per un
crampo
e ti sei appena abboffato in un
McDonald’s
e le onde ruggenti ti spezzano il fiato
e ti riempiono d’acqua i polmoni
e tu agiti le braccia sperando di attirare
l’attenzione di qualcuno,
ma i tuoi amici a riva
continuano a farti CIAO.
E se sei cresciuto pieno di sogni nella
testa,
sogni sulla vita, sogni su come un giorno
avresti preso il controllo della tua nave
e avresti avuto il tuo equipaggio
e tutte le sirene si sarebbero innamorate
solo
di
te.
Se fosse così, capiresti…
come io ho dovuto capire…
che tutte le cose buone dell’oceano,
tutte le sue bellezze,
non sono vere.
Sono una montatura.
Perciò tenetevi l’oceano,
io scelgo il LAGO… Lake. Lac.
Cover Point: Ho sentito nel web che la cover italiana non è stata molto apprezzata... Ma siamo matti?! Io l'ho AMATA! La prima cosa che mi è piaciuta del libro è stata proprio quella! Inusuale e colorata, mi ha fatto impazzire. E' facile realizzare una copertina con dei corpi non meglio definiti (ogni riferimento ad The Vincent Boys è puramente casuale) molto banale, ma una cover del genere non era mai capitata nella mia libreria, tant'è che già solo per quella sarebbe andata a finire nell'olimpo dei miei libri (<3) Ecco le altre versioni della cover del primo volume della trilogia Slammed:
E voi?
Quale preferite?