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mercoledì 18 settembre 2013

Brevemente

Salve a tutti!
Scrivo di fretta e furia, purtroppo: Per qualche giorno, causa riallestimento grafico, l'aspetto del blog sarà un po' osceno, ma non temete: tornerò presto con furore!
A presto con una veste migliorata!

Recensione Sekrets - Elizabeth Chandler


Titolo: Sekrets
Autore: Elizabeth Chandler
Pubblicazione: 2010
Saga: #1 di 5
Costo: 15,90€
Voto:

Megan ha sedici anni quando viene invitata da sua nonna, che non ha mai conosciuto, presso la grande casa di famiglia nel Maryland. Arrivando per la prima volta davanti a Scarborough House si rende conto di aver già visto quell'edificio in sogno. Megan sente subito che c'è qualcosa che non va: la nonna è ammalata e maldisposta, il cugino Matt la detesta, e la gente del paese la guarda con sospetto e timore. In più, comincia a fare strani sogni di un passato che non ha mai vissuto, ed è ossessionata da visioni di una vita non sua. Quando inizia a sentire una voce crede di essere impazzita, finché non si rende conto che ciò che quella misteriosa presenza le racconta corrisponde perfettamente alla realtà: è il fantasma di Avril a parlarle, la sorella di sua nonna. Avril aveva la stessa età di Megan quando è scomparsa senza lasciare traccia, e le somigliava in modo impressionante... Un nero segreto emerge lentamente dalle nebbie di un passato drammatico e pericoloso, una minaccia che abbatte tutte le certezze di Megan, le strappa la sua stessa identità, la attrae in un vortice da cui è impossibile uscire. E Megan può contare solo sul suo coraggio e sulla sua innocenza per trovare la salvezza.

Perdono, perdono, perdono per la mi assenza! Di questi tempi, con la scuola che inizia e il lavoro che impazza, non ho avuto proprio tempo, per questo ho deciso di inserire una tabella di marcia delle recensioni in arrivo, che prima o poi prometto di scrivere!
Detto ciò, ciancio alle bande e parliamo di Sekrets, di Elizabeth Chandler, il primo volume della saga Dark Secrets, che nonostante sia già da tempo terminata non si vede la fine della pubblicazione in Italia.
Al momento sono disponibili nella nostra lingua solo Sekrets, appunto, e Innocenti Bugie, il secondo volume, la cui recensione arriverà presto!
Mi sento di dire, però, che questa serie un po' mi puzza; Nel senso che è iniziata nel 2000, e quello che ha tutta l'aria di essere un ultimo volume, il quarto, nel 2003. Fin qui, tutto normale. Non fosse un quinto libro della serie pubblicato nel 2010, guarda un po', dopo il successo di Baciata da un Angelo ad opera della stessa autrice. Non so a voi, ma a me sa tanto di appendice per aumentare le entrate.
Per altro, dando un'occhiata alle trame su GR, mi pare di capire che intanto nel quarto non sia ambientato a Wisteria (!!!!!!!), ma in un'altra cittadina del genere, e che, alla fine, nel quinto non ci sia un chiarimento o un ricongiungimento nelle storie che spieghino il perché di tutti questi avvenimenti in questo posto. Semplicemente, sembra che qualcuno si scocciasse a cambiare scenario; Queste sono tutte mie illazioni, ma se dovessi avere ragione,e nel quinto libro non ci fossero spiegazioni, sarebbe una GRANDISSIMA delusione. Grandissima. E profonda. Mi aspetto decisamente di più.
Nonostante io lo avessi letto prima dell'estate, ho preferito rileggerlo prima di recensirlo, e devo dire che una spolverata alla mia ormai confusa dalla sovrabbondanza di personaggi memoria ne ha davvero giovato per dare una critica più esplicativa all'intero romanzo.
Premetto che, nonostante le parole un po' dure, a me questa serie piace davvero tanto! E' tutto un susseguirsi di storie complicate, con il giusto tocco di suspanse, paranormale e romanticismo.
L'intera saga, o quantomeno i primi due libri, sono ambientati nella solare e piccola cittadina di mare -un pezzettino di paradiso, a legger le descrizioni- di Wisteria (un altro nome che è tutto un programma, o sbaglio?), set di numerosi particolari quanto singolari avvenimenti. Sapete, una di quelle comunità dove si conoscono tutti, molto caratteristici e pieni di persone strane? Ecco!
Premetto che sono avida di descrizioni della città, che per me è come una protagonista latente; Descrizioni che, ahimé, non ho trovato molto soddisfacenti. Sarà pure la deformazione professionale, ma credo che avrebbe aiutato inserire l'immagine iniziale (o nelle quarte di copertina, o in un punto qualunque) di una mappa della città, in modo da aiutare i lettori ad orientarsi meglio, e ad immaginare meglio anche il setting, oltre che a rendere il libro più caratteristico (come in "Le Cronache del Mondo Emerso", per intenderci).
La vera protagonista, comunque, non è questa città poco valorizzata, ma in questo primo libro è Megan, nipote adottiva della classica inquietante vecchietta di turno (chi guarda Pretty Little Liars e prossimamente Ravenswood capirà il genere). Si prospettano dunque due molto poco invitanti settimane tra sguardi di ghiaccio e imbarazzanti silenzi, visto il poco manifestato affetto della nonna, Helen Scarborough. Ospite presso Scarborough House è anche il ben più apprezzato dalla padrona di casa cugino di Megan, Matt, bello quanto ostile nei suoi confronti.
Nonostante non ci siano vincoli di sangue, e che sicuramente Megan non metta a rischio il suo rapporto con la nonna, Matt non sembra apprezzare la presenza di Megan, salvo gelosia occasionale verso l'amico Alex.
Ed eccoli dunque qui tutti e tre, i nostri scostanti protagonisti!
Scostanti perché, onestamente, anche se col senno di poi si ha una visione più vasta della storia, almeno all'inizio la Nonna sembra proprio matta come un cavallo, e anche piuttosto arcigna, mentre Matt sembra un bamboloccio viziato e anche abbastanza suscettibile.
Nonostante io ricordi di aver apprezzato realmente la parte misteriosa nella prima lettura, nella seconda mi è sembrato che in alcuni punti la storia faticasse ad ingranare.
Lo stile narrativo non è dei migliori, e non confido molto nel fatto che Elizabeth Chandler si migliori a breve, essendo ormai un'autrice apprezzata e commercializzatissima, ma, oh, chi sono io per dirlo? Se Anna Rice ha potuto votarsi alla chiesa, ci sono buona possibilità che l'autrice di Sekrets possa migliorarsi!
Nonostante io possa sembrare dura, questo romanzo mi è realmente piaciuto, nel complesso. A piacermi decisamente meno sono stati i personaggi principali, a cominciare da Megan, che come personaggio davvero non mi ha fatto impazzire. Abbastanza banale, il suo punto di vista non trasmetta grandi emozioni, ma chi come ne non sa resistere ad un buon pararnomal romance lo accetterà senza troppo sacrificio.
Mi ha intrigato abbastanza nonna Helen, che ho puntato sin dell'inizio come la cattiva della situazione. Mi interessava davvero sapere perché avesse tutto questo interesse nel mettere Megan contro Matt, e il perché (beh, questo poi è stato spiegato) delle sue paranoie.
Anche se nemmeno Matt mi ha fatto impazzire, a dire il vero; Non pensiate che non mi sia piaciuto nessun personaggio, ma loro tre erano, sapete, un po' di cartone; Ma comunque, sarà per il suo dubbio passato, sarà per i dialoghi banali o per via del suo assolutamente ingiustificato cambio di comportamento nei confronti di Megan, ho tenuto d'occhio in senso negativo per tutto il romanzo il nostro caro protagonista maschile.
Tra gli altri personaggi, quelli che mi sono piaciuti di più, si fa notare Miss Lydia, questa inquietante vecchietta che abita in una casa vecchio stile; E' stata un personaggio intrigante e difficile da capire, che aveva ottenuto incondizionatamente la mia attenzione e fiducia. Piccolina, acida e con i capelli arancioni, la veggente ha saputo intrigarmi come la sua discepola, Sophie, non ha saputo fare.
Con Sophie, compagna di scuola di Matt e Alex e nuova conoscenza di Megan, ho un rapporto complicato; Nonostante i sospetti su di lei, non sono ancora riuscita ad inquadrarla (a romanzo terminato, si, ahah).
Mi ha un po' indisposto la sua presunzione in stile Presentatrice del programma televisivo "Mistero"; Ad ognuno il suo mestiere, e tu torna a fare il personaggio in un libro!
Comunque, il suo atteggiamento così facilone e amichevole mi ha fatto un po' diffidare; Sapete, mai dire mai. Il suo (presunto) passato le ha fatto guadagnare qualche punto, ma ciò nonostante, non mi fido completamente di lei.
Ci sono poi altri pochi personaggi a far da tappezzeria, quali la vecchia amica di gioventù della mamma della nostra protagonista, Ginny, un personaggio particolare ma dolce, e le più o meno piacevoli clienti del suo negozio Vintage.
In conclusione, darò un voto d'aspettativa abbastanza dubbio a questa serie, e concludo la mia recensione dicendo che sì, mi è davvero piaciuta, che rileggerò anche il secondo e probabilmente leggerò il terzo in inglese, e poi deciderò cosa fare di loro.
Se pensate di leggerlo, sappiate che i dialoghi non sono niente di ché, e le descrizioni latenti o poco accurate, ma ciò nonostante ha una piacevole vena misteriosa che invoglia a proseguire la lettura. Ad ognuno le proprie conclusioni: Due nuvolette e mezzo!
Estratto:
Avrei voluto un giornale da leggere, qualcosa da sfogliare mentre aspettavo che lui se ne andasse via. Afferrai una scatola di cereali e presi a studiarla, fin quando non sentii la porta a zanzariera che si chiudeva. Con la coda dell'occhio vidi la nonna lasciare un segno sulla pagina della Bibbia e poi riportarla su una mensola vicino alla finestra. Torno al tavolo, appoggiando le mani sullo schienale di una sedia. "Non sei come tua madre". 
Alzai gli occhi, sorpresa. Un commento strano per una persona che non dimenticava mai di sottolineare la nostra assenza di parentela. "Ti aspettavi che lo fossi?"
"I ragazzi apprendono come comportarsi dalle persone con cui vivono. Anche quando era un'adolescente, tua madre era dolce e gentile con tutti. Non aveva mai un giudizio severo per nessuno. 
"E non è cambiata", dissi mettendo da parte la scatola di cereali.
"E allora dai chi hai preso quella lingua tagliente?" domandò.
La guardai fissa negli occhi e mi alzai. "Non lo so. Tua figlia da chi ha preso la gentilezza?" 

Cover Point: Eh beh, la cover italiana fa abbastanza pena, bisogna dire, ma sembra essere sempre meglio di quella originale americana che fa molto "romanzetto da edicola".

martedì 10 settembre 2013

Recensione Il confine di un attimo - J.A. Redmerski



Titolo: Il confine di un attimo
Autore: J.A. Redmerski
Pubblicazione: 2013
Saga: #1 di 2
Costo:  14,90 €
Voto:
Camryn Bennett, vent'anni, non è certo il tipo da restare ingabbiata in una vita ripetitiva sempre uguale a se stessa. Ma da quando il suo ragazzo è morto in un terribile incidente, niente sembra più importarle davvero... Dopo che anche la sua migliore amica le volta le spalle, Camryn salta su un autobus, con solo un telefono cellulare e una piccola borsa, decisa a fuggire da tutti coloro che la vogliono incasellare in una vita che non le appartiene. Nel viaggio incontra un ragazzo di nome Andrew Parrish, un tipo non molto diverso da lei, da cui si sente irresistibilmente attratta. Andrew vive la vita come se non ci fosse domani: la provoca, la diverte, la protegge, la seduce, le insegna ad assaporare ogni singolo momento e ad ascoltare le sue emozioni più profonde, i suoi desideri più veri e inconfessati. Ben presto diventa il centro della sua vita. Ma Camryn ha giurato di non lasciarsi andare mai più, di non innamorarsi mai più... E il segreto che Andrew nasconde li spingerà irrimediabilmente insieme o li distruggerà per sempre?

Era da tempo che ero alla ricerca di un libro un po' on the road, qualcosa che mi facesse sognare o che mi desse qualche spunto per un futuro viaggio, ma sempre sull'onda del romance.
Ho cominciato a leggere "Il confine di un attimo" quasi per dovere, vista l'incredibile pubblicizzazione e le incredibili recensioni lette al riguardo. Scettica, ci ho provato.
E sapete cosa?
Avevo ragione: Il confine di un attimo non è il libro che fa per me. Assolutamente.
Seguendo più d'una blogger che ne ha parlato bene, mi son detta "suvvia, quante volte non hai condiviso i loro pareri?" Beh, con questo libro la breve lista si è allungata.
La storia ruota principalmente intorno alla nostra Miss Io-Sono-Un-Gradino-Più-Su Camryn, che si sente destinata a qualcosa di più grande e probabilmente meglio di quello che la sua vita è attualmente: Vuota, dopo la morte del suo fidanzato (fidanzato per tre mesi. Alle superiori) Ian, che sembra non essere riuscita a superare, nonostante dopo la dipartita di Ian sia stata con un altro (che l'ha tradita).
Si ritrova dunque con una madre con la testa un po' tra le nuvole e una migliore amica un po' facile, Natalie, nonostante sia fidanzata da molto tempo con Damon, amico anche di Cam. E fin qui, niente di strano. Finché, inaspettatamente, succede una cosa comunissima che sembra sempre ribaltare il microcosmo dell persone a cui succede: Damon, un nome e una promessa di guai, dichiara tutto il suo amore a Cam. Lei corre a dirlo a Natalie, e la sua migliore amica da sempre cosa fa? Non le crede. Ovvio.
E c'è da dire che Cam ha una reazione davvero matura, prendendo il primo autobus per una meta a caso, senza dirlo a nessuno. Sei la personificazione dei sogni di Pedobear, Cam, brava!
Non ho idea di quante volte ho pensato di chiudere il libro già in questo punto; La saccenza di questa ragazza, anche nelle cose più sciocche, mi ha veramente infastidita. Oltre alla banalità dei suoi pensieri. Fino al suo incontro con Andrew, ho seriamente rischiato di addormentarmi.
Grazie al cielo, è arrivato il nostro cavalier servente a salvare il libro e me dallo stato catatonico: In viaggio per tristi ragioni famigliari, e per scelta su un autobus, il nostro ex modello dalla forte cultura rock, cerca immediatamente e in modo protettivo di approcciare con la nostra protagonista, senza molto successo per buona parte del viaggio, ma si sa, chi la dura la vince, e lui riesce a fare amicizia con lei.
E fin qui, potreste dire voi, niente di particolarmente interessante; Ma poi accade qualcosa che potrebbe accadere giusto in un libro: Lui la salva, corrono verso la ragione per cui Andrew è in città, e poi decidono di mettersi in macchina (sottolineo il fatto che a malapena si conoscessero) per un viaggio senza meta alcuna. Dove, a farle davvero, magari si vivono delle emozioni incredibili, ma a leggerlo non coinvolge granché.
L'unica parte del loro viaggio che un po' mi ha spronato è stata la loro fermata prolungata a New Orleans, dove ho deciso che devo assolutamente andare (eh, almeno in questo sono stata accontentata!).
Cosa ne penso dunque di Il confine di un attimo?
Che è nato come poco più di una fanfiction originale, e come tale muore.
Un finale banalissimo che avevo predetto già a pagina cento, unito a una lettura abbastanza lunga e ad un personaggio femminile che avrei strozzato con le sue treccine da Pippi Calzelunghe, il cui linguaggio volgare e inappropriato mi ha dato una certa noia.
Non capisco tutta questa passione per questo libro, davvero; Non ci ho visto né la parte sensuale, né quella emotiva. Mi ha solo stancato, ma non mi andava di allungare la mia già interminabile lista di "Caduti dalle Nubi", e anche in mancanza di qualcosa di meglio da fare, vista la mia settimana da eremita durante il quale ne ho affrontato la lettura, mi sono costretta a continuare. In altre situazioni, questo non sarebbe avvenuto.
Non consiglio affatto Il confine di un attimo, né penso (ma, sapete, mai dire mai) di leggere il suo ancor più banale seguito, in uscita l'anno prossimo in Italia.

Segue un estratto:


«Ti capita mai di piangere?» gli chiedo a bruciapelo. «Per altre cose, intendo…Hai mai pianto in vita tua?»
Andrew fa un gesto di sufficienza. «Ma certo. Tutti piangono, anche i tizi grandi e grossi come me.»
«D’accordo, allora raccontami di una volta in cui hai pianto.»
Ci mette un attimo a rispondere. «Un… un film mi ha fatto piangere, una volta.» 
All’improvviso sembra imbarazzato ecredo che si stia pentendo di avermelo confessato.
«Quale film?»
Non riesce a guardarmi negli occhi. L’atmosfera tra noi si stempera, nonostante l’argomento che stiamo
affrontando.
«Che importanza ha?» risponde lui.
Gli sorrido anch’io e mi avvicino. 
«Su, forza, dimmelo e basta. Cos’è, pensi che ti prenderei in giro dicendoti che sei una femminuccia?»
Lui si lascia sfuggire un sorrisetto che addolcisce la sua espressione tesa e impacciata.
«Le pagine della nostra vita» dice, a voce così bassa che non sono sicura di aver capito bene.
«Hai detto Le pagine della nostra vita?»
«Ebbene sì, lo ammetto: ho pianto guardando Le pagine della nostra vita, okay?»
Mi volta la schiena e devo dare fondo a tutto il mio autocontrollo per non scoppiare a ridere.
Non trovo affatto buffo che abbia pianto guardando quel film; la cosa buffa è la sua aria umiliata nell’ammetterlo. E poi rido. Non posso farci niente, la risata mi sfugge e non riesco a trattenerla.
Andrew strabuzza gli occhi e mi guarda di traverso. Poi mi coglie alla sprovvista:
mi afferra, mi carica su una spalla e mi porta fuori dall’ospedale.
Rido così forte che mi vengono le lacrime agli occhi. Lacrime di puro divertimento, completamente diverse da quelle che ho smesso di versare dopo la morte di Ian.
«Mettimi giù!» grido battendogli i pugni sulla schiena.
«Avevi detto che non avresti riso!»
Le sue parole mi fanno sbellicare ancora di più. Rido a crepapelle e mi lascio scappare strani suoni che non avrei mai creduto di poter emettere.
«Per favore Andrew! Mettimi giù!» 
Gliconficco le unghie nella schiena.


Cover Point: Di questo libro, persino la cover non mi è piaciuta, ma non so decidere se sia peggio quella originale o quella italiana. C'è da dire che siamo stati gli unici a cambiarla, che nelle altre edizioni hanno mantenuto la stessa, e forse questo merita una nota in più di merito. Ma comunque, sono entrambe... Boh, ai miei occhi, insignificanti.




mercoledì 4 settembre 2013

Recensione Chaos - Lauren Oliver


Titolo: Chaos 
Autore: Lauren Oliver
Pubblicazione: Maggio 2013
Saga: #2 di 3
Costo: 17,00 €
Voto:


Nel mondo di Lena l'amore è bollato come delirium, una terribile malattia che va estirpata da ogni ragazzo. Lena non vede l'ora di ricevere la cura, perché ha paura di innamorarsi, ma proprio il giorno dell'esame conosce Alex, un ragazzo bellissimo e ribelle. L'amore tra Lena e Alex cresce ogni giorno di più, fino a che i due innamorati non decidono di scappare nelle Terre Selvagge. Ma purtroppo i piani non vanno come previsto... Lena si ritrova sola, senza Alex, che è rimasto dall'altra parte della rete, e senza la vita che conosceva. Vuole dimenticare quello che è successo, perché ricordare fa troppo male. Adesso è il tempo di farsi nuovi amici ed è il tempo di unirsi alla ribellione: contro chi vuole estirpare la possibilità di amare dal cuore di tutti gli uomini e contro chi le ha portato via Alex...

Il mio primo pensiero e la mia prima nota su Chaos sono stati "Che quarta di copertina schifosa!". Ed è davvero pessima, effettivamente.
Fortunatamente, il resto del libro non è assolutamente così! Anzi, il libro prende non immediatamente ma quasi, trascinandoti giù tra le sue pagine e facendoti perdere tra esse.
Si presenta ora questa nuova associazione, l'ALD, da me reinterpretata come "Ammattiti Laconici Deliranti", e non per il Delirium. Non so se seguite la serie di True Blood, ma il movimento America Libera dal Delirium mi ha ricordato tantissimo le idee della Compagnia del Sole.
Chaos è un libro ricco di suspense, ansia e momenti in cui ci si mangia (letteralmente o meno) le mani.
E' un romanzo di transizione, destinato a trasportarci nel ben più astruso (e spiacevole) Requiem, che ho cominciato a leggere e abbandonato in attesa dell'uscita italiana.
Mi ha piuttosto infastidito il fatto che si alternasse continuamente il passato con il presente, in un'altalena talvolta stancante. Il passato, in particolare, era quello che mi piaceva meno, e nonostante ricopra una buona fetta del romanzo ha lasciato diverse lacune.
Oltre a questo, ci troviamo con una Lena molto diversa da quella che abbiamo lasciato; La presunta -e dico presunta perché sono sicura che nessuno dei lettori ci abbia creduto, che Alex è morto. Io non l'ho pensato nemmeno per un istante.- morte di Alex ha indurito notevolmente la nostra dolce signorina, che è ora diventata una vera Kick Ass, probabile erede del ruolo di comando di una delle nuove protagoniste della storia: Raven, alla quale è stata dedicata anche una short story.
Standomi Raven infinitamente sulle scatole per essere gentili, ho saltato senza batter ciglio la sua short. Nessuna pietà, per te.
La Leader del campo-Invalidi dove si è ritrovata Lena sembra essere una persona spietata e pronta a tutto pur di raggiungere i suoi obbiettivi, che poi sarebbero molto utopistici e quasi tutti inerenti alla Rivoluzione che vorrebbero attuare, e capirete che una persona che non si fermerebbe davanti a niente, ma proprio niente, forse ha un nonsoché di poco amichevole. Ci sarà un momento, nel corso di Chaos, in cui vi ricederete; Mi aveva quasi, e ribadisco il quasi, convinta. Ma poi sono velocemente ritornata sui miei passi.
Ci sono personaggi che ti stanno antipatici a pelle, come le persone, e non ci puoi fare niente. Semplicemente, li odierai per sempre e ci si dovrebbero rassegnare.
Mi chiedo, e le mie sono tutte supposizioni, visto che non ho letto la short su di lei e non sono sicura, cosa ci trovi in lei Tack, quello che potremmo definire l'uomo alfa del gruppo: Scuro di pelle, capelli e modi, ma sotto sotto dolce di cuore. Uno di quei padri che ti accarezza mentre dormi. E lui sì, mi è stato simpatico, nonostante la sua pseudo relazione con Raven.
Comunque, torniamo a noi e non lasciamoci trasportare troppo dalle mie disquisizioni a proposito dei brutti accoppiamenti di questo romanzo: Mentre nel passato ripercorriamo l'ardua via che ha portato Lena a diventare una vera e propria "Invalida" e alle durissime scelte che questo comporta, oltre alle persone che ci si lascia indietro, nel presente la vediamo alle prese con una posizione un po' statica di prigionia insieme ad un altro nuovo interessante *si arriccia i baffi immaginari* personaggio: Julian Fineman, Mr Maschera di Ghiaccio, nonché super-star della nuova New York, in quanto figlio del principale esponente dell'ADL; E' proprio in occasione di una maxi manifestazione che vengono infatti incastrati lui e Lena. Julian è un personaggio carino, come un cucciolo, ma poco interessante e profondo, che spero abbia dei risvolti migliori (ma non ci confido) in seguito di quanto non abbia avuto modo di avere in Chaos.
Julian, da grande oratore anti-Delirium sul palco (o podio?) si trasforma in un silenzioso sognatore di spazi aperti, lontani, dove il Delirium non è una malattia ma un sentimento degno di nota, comune e unico allo stesso tempo per tutti.
E indovinate un po' con chi si trova incastrato sottoterra senza sapere perché il nostro amico? Ci siete? Indovinato? Si, ecco, Lena.
Prevedibilino, lo so.
I due iniziano un rapporto un po' burrascoso, e lui mi ricorda davvero tanto e in tante cose un ragazzino molto più giovane di quanto non sia realmente., e Lena sembra una specie di gatto con il pelo dritto che non si fida di nessuno. E fa bene, mi vien da dire col senno di poi.
Lascio a voi immaginare come delle persone -degli adolescenti in piena crisi ormonale!- che non sono mai stata in compagnia dell'altro sesso si possano sentire chiusi in una piccola cella da soli per giorni e giorni e giorni. Non ci vuole molta fantasia.
Diciamo che, da questo punto in poi della storia, la trama diventa un tantino complicata e spinosa, con importanti colpi di scena che porteranno poi al maxi presunto finale bomba (che avevo previsto già dalla fine di Delirium: Dovrei forse far scrivere ad Elizabeth Chandler un capitolo tutto mio della sua saga Dark Sekrets?) che non mi ha impressionata granché, soprattutto perché avendo cominciato a leggere il seguito sono notevolmente contrariata dal davvero molto meno avvincente Requiem.
Detto ciò, posso concludere che Chaos è stato, per me, più avvincente di Delirium, man non confido affatto nel capitolo finale della storia, visto che già ne immagino la fine. Un bel libro, ma che ti lascia in sospeso e, tutto sommato, privo di grandissimi avvenimenti e senza grandi evoluzioni da parte dei protagonisti, o quantomeno, niente di interessante. Spero davvero che Raven non sia così presente. Sicuramente, se in Delirium abbiamo avuto la sicurezza dei personaggi che giravano intorno alla nostra Lena, in Chaos è un susseguirsi di vai e vieni, di personaggi che hanno avuto il ruolo delle comete; alcuni avrei preferito approfondirli, vedere più di loro, ma mi rendo conto che non si può avere tutto dalla vita, e che comunque Chaos è un libro di notevole durata, quindi ritengo corretto non chiedere troppo alla Oliver, che ha comunque trovato il modo giusto di farmi battere il cuore sotto questo duro strato di critiche; Non ero molto ansiosa di leggerlo, ma devo dire che una volta iniziato non ho più potuto fermarmi!
Una nota particolarmente negativa è stato il linguaggio: Nonostante io nella lingua parlata sia una persona davvero molto scurrile, le imprecazioni o le parole un po' meno adatte in questo libro mi hanno infastidito, ed erano, più d'una volta, usate a sproposito. Trovo che in questo senso dovrebbe essere data un po' più di libertà ai traduttori, perché decisamente il modo in cui le "parolacce" possono essere state incorporate nel testo in inglese non è appropriato in italiano.
In conclusione, consiglio Chaos, che è stato un libro avvincente e abbastanza interessante, ma personalmente, ho qualche dubbio su se leggere Requiem o meno.

Estratto:
Strisciando,
 con lo stomaco accartocciato nella polvere,
 la bocca satura del sapore di fumo.
Unghia dopo unghia, come un lombrico.
È così che viene al mondo, la nuova Lena.
Quando non riesco più ad andare
avanti, neanche di un centimetro,
 appoggio la testa a terra e aspetto di morire. 
Sono troppo esausta per avere paura. 
Sopra di me e tutto intorno a me c’è l’oscurità e i
rumori della foresta sono una sinfonia che
mi culla fuori dal mondo. Sono già al mio
funerale.


Cover Point: Le cover di tutta la serie di Delirium onestamente non mi fanno impazzire, né quella vecchia né le nuova; Le trovo tutte banali, e la modella usata ha delle brutte sopracciglia e un'espressione poco piacevole; E' quasi brutta. Credo che sarebbe stata più appropriata una serie di cover senza persone, completamente digitale, ma questa è la mia umile opinione e deformazione professionale, immagino che a molti lettori siano piaciute.

E voi, miei cari? Cosa ne pensate?


lunedì 2 settembre 2013

Anteprima #1: The Raven Boys, Meggie Stiefvater




Titolo: The Raven Boys
Autore: Meggie Stiefvater
Pubblicazione: 3 Settembre 2013
Saga: #1 di 4
Costo: Ancora Ignoto

"Ci sono due ragioni per cui un non vedente potrebbe vedere uno spirito alla vigilia di San Marco", disse Neeve. "O sei il suo vero amore... O l'hai ucciso."

E con una premessa così, a voi non viene voglia di svaligiare la prima libreria che trovate?
The Raven Boys è, per me, uno dei libri più attesi dell'anno.
Molti di noi ricorderanno Meggie Stiefvater per la serie dei lupi di Mercy Falls, e inoltre è una delle poche autrici già presenti su questo blog con la mia recensione a proposito de "La cosa delle Onde".
E proprio per questo, se la conoscete, non potrete davvero far a meno di leggere quest'ultima sua fatica!
Sono emozionatissima! 
Finora ho preferito non leggerlo in inglese perché si prospetta una lettura con termini complicati, e non mi andava di impazzire con il vocabolario in mano, ma fortunatamente Rizzoli ha provveduto a questo!
Il libro, in uscita domani 3 settembre 2013 in tutte le librerie, ha ricevuto una media di 4.5 stelle su GoodReads, ne ha ricevute solo una media di 2,5 su Google Play. 
Sono abbastanza stupita da queste medie contrastanti, perché nelle varie recensioni ho notato decisamente un apprezzamento assoluto e pochissime critiche (quasi nulle, a dire il vero).
Sono felice di annunciare che il titolo rimarrà invariato, e purtroppo anche la cover, decisamente meno incisiva di quella del mio amato (e sovrano onnipotente dell'Olimpo della Libreria) Shiver. Ma, d'altronde, non tutto può essere perfetto, no?
Vi lascio dunque alla quarta di copertina da me tradotta (Speriamo bene!)!
Si congela nel cimitero, perfino prima che arrivino i morti.Ogni anno, Blue Sargent sta accanto a sua madre chiaroveggente prima che gli appena morti passino. Blue non li ha mai visti prima di quest'anno, quando un ragazzo emerge dal buio e le parla direttamente. Il suo nome è Gansey, e Blue presto scoprirà che è un ricco studente presso Aglionby, la scuola privata locale. Blue è della politica di star lontano dai ragazzi di Aglinoby. Meglio conosciuti come Raven Boys, significano solo guai.Ma Blue è attratta da Gansey, in un modo che nemmeno lei può spiegare. Lui ha tutto -una famiglia ricca, un bell'aspetto, amici devoti - ma lui sta cercando molto più di questo. Lui è in una missione con altri tre Raven Boys. 


Beh? Che ne dite? Lo leggerete? Io sicuramente, devo solo trovare un buchino nella mia wish list! Ma presto sarai MIOOO! Mwahahahaha.


Caduti dalle Nubi #3: Beastly, Alex Flinn




Titolo: Beastly
Autore: Alex Flinn
Pubblicazione: 2010
Saga: #1 di ...?
Costo: 9,90

Kyle Kingsbury, ricco, bello e popolare si prende gioco di una ragazza piuttosto bruttina della sua classe di nome Kendra, una vera e propria strega in incognito. Lei allora lo maledice per la sua cattiveria, tramutandolo in una bestia; gli concede però due anni per rompere l'incantesimo, perché pochi istanti prima di trasformarsi, Kyle compie un atto di gentilezza, donando alla ragazza della biglietteria una rosa che la sua partner si era rifiutata di indossare per il ballo. L'unico modo di rompere l'incantesimo e ritornare alla sua bellezza è amare ed essere corrisposto.


Capitemi.
Io da piccola ho letto la Bella e la Bestia, ho visto tutti i film della Disney (anche quello con l'Edizione Natalizia, sì) inerenti, e credo più di qualcuno sarà d'accordo con me se dico che dopo aver visto Beastly interpretato da Alex Pettyfer non molti hanno voglia di leggere il romanzo.
Beh, io ci ho provato davvero, ad essere anticonformista e leggerlo davvero.
Giuro!
Ma alla fine (della mia pazienza), giunta a centoquaranta pagine di stentata lettura, non ce l'ho fatta.
Non posso per tanto recensire realmente questo libro, ma allo stesso tempo affermare che non ho retto a leggerlo penso sia più che sufficiente.
Non sono una che dà giudizi affrettati; difficilmente lascio una lettura dopo meno di cento pagine, a meno che questa non minacci di uccidermi di noia. Beh, Beastly era molto vicino a farlo. 
Con uno stile degno di un mattone, Beastly è stata una lettura (o non lettura) noiosa e pesante.
Di solito gradisco i personaggi come Kyle, ma anche lui (e, grazie al cielo, lo associo a Pettyfer) non mi è piaciuto. Capisco che una mutazione coma la sua, un cambio di vita del genere non debba essere facile, ma poteva essere sicuramente reso più interessante e coinvolgente, e magari meno soporifero.
Assieme a lui, non mi ha suscitato assolutamente nessuna emoziona la strega Kendra, che anzi, mi ha fatto antipatia.
Per non parlare poi di Lindy, che dalla sua comparsa in poi mi ha fatto rabbrividire, spingendomi a terminare una volta per tutte quella che per me è stata una tortura.
Mi sento sempre in colpa quando un libro non mi piace o non riesco proprio a finirlo; Per quanto mi sforzi, nella maggior parte delle volte, di non farlo, ci sono libri che non ti danno altra scelta.
Beastly è tra questi.
Al contrario, un presunto seguito o comunque un altro libro legato al Beastly Universe che potrebbe rivelarsi interessante sono le Kendra Chronicles, incentrati sulla sua vita; Questo romanzo a me sembra un ovvio prolungamento sulla scia del successo, assolutamente non previsto, ma potrei pensare addirittura di leggerlo.
A contrario di Beastly, che non penso proprio finirò.
Non vorrei fare spoiler, ma...
Scommetto che alla fine torna umano.

Cover point: La cover è esattamente insignificante quanto e più del libro. Uguale in quasi tutti i paesi, assolutamente poco coinvolgente, anche quella buttata lì con ispirazioni vagamente Twilighteriane. Niente di ché.

Recensione La Probabilità Statistica dell'Amore a Prima Vista - Jennifer E. Smith


Titolo: La probabilità statistica dell'amore a prima vista
Autore: Jannifer E. Smith
Pubblicazione: Maggio 2013
Saga: Autoconclusivo
Costo: 16,90 €
Voto: 

Poteva andare in mille altri modi. Se non avesse aspettato l'ultimo momento per provarsi il vestito. Se non avesse dimenticato il libro. E se avesse corso un po' più in fretta per raggiungere il gate... Forse sarebbe arrivata in tempo. Hadley non riesce a credere di aver perso il volo che avrebbe dovuto portarla a Londra, al matrimonio di suo padre. Per soli quattro minuti! Che cosa sono quattro minuti? Il tempo di un'interruzione pubblicitaria, di una pausa tra una lezione e l'altra, della cottura di un piatto nel microonde. Eppure è bastato quel piccolo, imprevedibile ritardo per mandare tutto all'aria. E ora eccola lì, costretta ad aspettare il volo successivo, davanti a un check-in deserto, con la valigia in mano e un groppo in gola. Ma, proprio in quel momento, i suoi occhi incontrano quelli di Oliver, il ragazzo più bello che abbia mai visto. Un sorriso, qualche battuta e Hadley scopre di essere seduta accanto a lui in aereo. È timida, ma inspiegabilmente trova naturale confidarsi, come se lo conoscesse da sempre. Gli parla di suo padre, quel padre assente e distante che ora sta per sposare una donna che lei non ha mai avuto il piacere - o il dispiacere - di incontrare. Oliver, invece, è ironico e vagamente misterioso, e per qualche ora riesce a distrarla dai pensieri che le affollano la mente. E a farla innamorare. Quando l'aereo atterra, si scambiano un bacio appassionato subito prima di perdersi nella folla del ritiro bagagli.

Avete mai giocato al gioco di Rabbits? Se sì, spero allora capiate lo stato in cui ho letto il libro e ne scrivo la recensione. Versi inclusi.
Come dire? Ho, ehm, ecco... AMATO questo libro! Ah, ne sono stata estasiata!
L'ho letto in un pomeriggio di sole, su un'amaca rossa, ma mi è sembrato di vedere l'aereoporto di New York, il viaggio in aereo, la corsa Heatrow chiesa... Ho vissuto in tutto e per tutto con Hadley e Oliver la loro avventura.
Già da tempo lo avevo adocchiato, ma avevo letture più impellenti (vedesi Reached, povera sciocca me) ad attendermi, e quindi l'ho accantonato per poi ripescarlo un paio di giorni fa, finché non mi è nuovamente capitato sott'occhio e ho provato l'irresistibile impulso di leggerlo.
E come posso dire che già dalla quarta di copertina mi ha mandata in brodo di giuggiole?!
Spero di non sfiorare l'isteria, ma capitemi: In questo periodo sono particolarmente fissata con le coincidenze e con il destino, e si può dire che questo libro abbia incarnato i miei recenti interessi letterari!
La giovane Hadley Sullivan (che mi era già piaciuta per il nome così carino) arriva con ben quattro minuti di ritardo all'imbarco del volo che la porterà dalla frenetica New York alla palpitante Londra, dove si terranno le sue seconde nozze di suo padre (con tutta la sua disapprovazione) e per questo lo perde. Ma c'è da dire che quando il destino si intestardisce sa essere davvero divertente, e davvero lei non se ne può certamente lamentare.
E' infatti nell'attesa di un altro volo che fa la conoscenza di Oliver, accento inglese e studente a Yale (!), con il quale il destino appunto ha deciso di farle fare una traversata transatlantica di una notte intera.
Tra le fobie di Hadley (non quella della maionese, quella degli spazi stretti e molto in alto da terra) e i dubbi su cosa realmente studi Oliver all'università, la notte passa in una sorta di bozzolo intimo e con delle lucine da lettura a far da candele, una vecchietta che russa loro accanto a far da sottofondo insieme a delle papere parlanti e via, sboccia un'attrazione improvvisa e fortissima.
Un'attrazione che, in condizioni normali non avrebbe portato proprio da nessuna parte; Invece, i due si scambiano un momento di passione davanti agli arrivi aeroportuali, per poi perdersi di vista.
E non è mica facile non perdersi di vista a Heatrow.
A peggiorare la situazione, arriva appena in tempo in chiesa, dove conosce la sua nuova matrigna, Charlotte, e viene costretta a vedere uno scorcio della nuova vita del padre dopo l'abbandono della famiglia per la stessa; Infatti, il padre era partito per un breve soggiorno lavorativo a Oxford più di due anni prima, senza mai farne ritorno. Chissà perché.
Non si può dire che suo padre non sia un uomo fortunato ad avere un'ex moglie e una figlia abbastanza comprensive e mature da lasciarlo comunque entrare nella loro vita. Lui non mi è piaciuto affatto, come personaggio, tutto preso dalla sua nuova vita in assenza della figlia. Non importano i discorsi e i perché, semplicemente, ha tradito le persone che gli volevano bene, e farebbe bene ad esultare del fatto che ancora lo accettano come figura genitoriale.
Come ogni figlia di genitori divorziati, immagino sia normale per Hadley non approvare quasi niente e impuntarsi su quasi tutto ciò che riguarda la nuova realtà in cui vive il padre, dalla quale si sente inevitabilmente tagliata fuori.
Ma, ancora, il destino dà una spinta alla nostra Hadley, un indizio, per quanto vago, su come trovare Oliver, e lei non può fare a meno che seguire la scia degli eventi. 
Comincia dunque una corsa -più una maratona, che una corsa- in abito da damigella per tutta Londra, che porterà ad un risvolto inatteso.
Mi dispiace che non sia una lettura prolungata, mi sarebbe piaciuto vedere qualche scorcio in più del carattere di Oliver e della sua famiglia, della sua storia; Sapete, viene spontaneo chiedersi, dopo tante ore in aereoporto, perché non tutti incontrano un ragazzo così adorabile sulla propria strada. Solo a me toccano i vecchietti con la bronchite al sedile accanto?
Posso ripetere che l'ho amato? Posso? Posso? Non importa, ormai l'ho fatto!
L'ho letto tutto d'un fiato, e ho amato il fatto che si svolgesse in 24 ore giuste giuste, e ho amato scoprire il perché del titolo, e ho amato ancora di più la coraggiosissima Hadley!
Forse si intuisce che il libro potrebbe essermi piaciuto? Un pochino, eh!
Ne consiglio assolutamente la lettura, nonostante breve, ma coinvolgente e rilassante, l'ideale tra una lettura difficile a un'altra! Meraviglioso, brava Jennifer E. Smith, della quale leggerò al più presto altro! Vai così!

Estratto:
Sono così vicini che Hadley avverte l'odore del tessuto della camicia e una lieve traccia di whisky nel suo alito; [...] Di nuovo, prova l'impulso di prenderlo per mano.
Alza gli occhi e incrocia il suo sguardo. Ha la stessa espressione di quando lei si è svegliata con la testa abbandonata sulla sua spalla. Restano immobili a guardarsi in silenzio nella penombra, cullati dal ronzi dei motori. Per un attimo Hadley ha l'impressione -improbabile, impossibile- che lui stia per baciarla e si avvicina impercettibilmente, con il cuore in gola. Quando la mano di Oliver sfiora la sua, una scarica elettrica le corre lungo la schiena. Con sua grande sorpresa, invece di ritrarsi Oliver fa scivolare la sua mano nella sua, come per trattenerla, prima di avvicinarla con delicatezza al suo fianco. 
E' come se fossero completamente soli, come se non esistesse equipaggio, né pilota, né passeggeri appisolati intorno a loro. Hadley fa un respiro profondo e alza il mento per guardare Oliver negli occhi. Ma in quell'istante la porta di uno dei bagni si apre, inondandoli di una luce brutale. Ne esce un bimbetto con una scia di carta igienica attaccata sotto le scarpe rosse. E la magia svanisce di colpo.


Cover Point: Di questo libro ho amato tutto ma proprio tutto, incluse le varie cover, tutte molto carine! Eccole qui una insieme (disposte da quelle che mi sono piaciute di più a quelle che mi sono piaciute di meno):
  



  





Un sacco di edizioni, eh?
Qual'è la vostra preferita?




Caduti dalle Nubi #2 + Faraway from Us #2: Alpha Girl

Ci avventuriamo oggi nella spinosa non-recensione o spiegazione dei motivi di abbandono di Alpha Girl, da me sospirato, aspettato e poi abbandonato. Perdete ogni speranza...



Titolo: Alpha Girl
Autore: Kate Bloomfield
Pubblicazione:  Marzo 2013
Saga: #1 di 2 (?)
Costo: 2, 34€ (solo in ebook)

Trama Tradotta:
La diciassettenne Rose Goldman è assolutamente impopolare nella piccola città di Halfway. Da quando ebbe l' "attacco" quando era una bambina, persone e animali sono stati spaventati da lei. E' vittima di di bullismo a scuola, chiamata 'wet dog' per via del suo cattivo odore, nonostante sia una persona estremamente attenta all'igiene. Comunque, la sua vita prende una svolta quando un nuovo professore arriva alla Halfway High. Mr Stone, lo stravagante e carismatico professore d'inglese ha il doppio degli anni di Rose, ma ciò nonostante lei si sente attratta da lui dal primo giorno. Nonostante le sue migliori intenzioni, Rose intreccia un'amicizia con Mr. Stone, che sembra incapace di starle lontano. 
Ma cos'è quest'irresistibile attrazione tra due così strani soggetti?

Ci sono libri che lo sai da prima ancora di leggere la quarta di copertina che finiscono male. Ciò nonostante, magari ti dici, inizialmente, "ma no, magari ha un lieto fine...". Ma lo sappiamo tutti benissimo, qui, che ti sbagli. Che non possono proprio finire bene. No way.  
Appartenenti a questo genere sono Proibito di Tabitha Suzuma o Princess di Lauren Kate, e da oggi posso annoverarci anche Alpha Girl.
Ecco qui: Ci troviamo in una storia molto in stile Aria ed Ezra di Pretty Little Liars, in una versione molto peggio vestita. Molto poco a che fare con Tutto ciò che Sappiamo dell'Amore, se è questo che pensate. Quello che, forse scioccamente, non mi aspettavo, fosse il risvolto sovrannaturale della questione... Insomma, non avrò prestato abbastanza attenzione al genere su GR. Mah.
Ad ogni modo, ci avventuriamo a passi d'elefante nella vita vuota di Rose Goldman, una vita la cui parte più tranquilla è quella a lavoro (!), in cui i genitori si scordano di lei più di quanto non se ne ricordino, insomma, un bello schifo.
La scuola, ovviamente, non aiuta; Come diceva la madre di Veronica Mars, "le superiori sono una malattia da farsi passare", ed è evidente che a Rose non riesce bene, prima dell'avvento dell'affascinante e mal vestito Mr Stone, il nuovo intrigante professore di Inglese.
E già era chiarissimo che sarebbe andata a finire a schifo.
I due intrecciano una relazione a tratti amichevole e a tratti meno, in cui ho rivisto davvero la titubanza (magari non così emotiva) di Proibito, la consapevolezza (non certo di Rose, che prende una relazione del genere estremamente alla leggera, come la maggior parte della situazione) di un amore che davvero non può finire in altro modo che male, e l'incoscienza del momento, il cedere alla tentazione. 
Al di là del linguaggio pesantuccio che mi ha notevolmente rallentato, ho trovato un sacco di punti pesantissimi e tanti altri riprovevoli.
Io credo che nessun adolescente al giorno oggi possa essere ingenuo come il povero pericoloso personaggio di Rose, soprattutto se ha una cotta per un professore. 
I suoi genitori potranno essere lenti e davvero poco attenti, ma non completamente idioti, ed è stato principalmente questo a fermarmi dal completare il libro: La paura che li avessero scoperti. E sono sicura che li abbiano scoperti, sicurissima. E giusto per esserne sicura, magari leggerò anche la fine, un giorno. Non sicuramente prossimamente, ma forse un giorno potrebbe accadere che io lo faccia. Un giorno. 
Per il momento, la mia opinione di Alpha Girl è che avrebbe potuto essere un libro scritto ed espresso infinitamente meglio, un esperimento per Kate Bloomfield che avrebbe potuto dare risultati migliori, nonostante debba essere un'autrice con una bella mente per le trame, forse non così brava nella stesura definitiva, stando a quello che ho letto di Alpha Girl.
Perciò, non mi sento di sconsigliarlo, è sicuramente un libro non male (con un seguito, anche!), ma che non mi ha spinto a portarlo a termine. Per intenderci: Non è uno di quei libri di cui ti innamori o che ti fa perdere il respiro finché non lo finisci, ma perché non è stato così con me, non vuol dire che non possa essere differente per gli altri.

Cover Point: Può aver tante mancanze nella storia, ma sicuramente la cover non è tra queste; Anzi, è stata la prima cosa a spingermi a dare fiducia alla storia. Assolutamente ben curata e apprezzabile, oltre che intrigante, nonostante la ragazza della copertina sia molto diversa dalla descrizione di Rose. Beh, veramente bella! Non trovate?