Titolo: Wake
Autore: Lisa McMann
Pubblicazione: 2010
Saga: #1 di 3Costo: 12,90 €Voto:
Janie ha solo diciassette anni ma le sue notti non sono animate dai sogni innocui di una ragazzina. Perché Janie ha un potere assolutamente incontrollabile: quello di entrare nei sogni degli altri. Cadere nel vuoto, fare sesso estremo, camminare nuda sotto lo sguardo indifferente di tutti: Janie ha provato questo e molto altro. Conosce i sogni di chi la circonda, può leggere nella mente degli altri e partecipare ai loro incubi e alle loro fantasie. Ma non può parlarne con nessuno: tutti la prenderebbero per pazza. E così Janie vive nel silenzio, cercando a tutti i costi di nascondere nell'ombra della sua stanza un angoscioso segreto che è anche la sua maledizione. Fino a quando, una notte, un incubo la fa urlare e risvegliare tra i brividi. Per la prima volta non è stata solo testimone, ma anche protagonista di un gioco perverso e terrificante...
Da premettersi che l'anteprima lascia un po' perplessi, una volta finito il libro. Un gioco "Perverso e terrificante"...? Angoscioso si, ma nessun gioco e poco terrore (!), comunque non suo. Ci si aspetterebbe un po' più d'azione in un libro con un'impostazione del genere, ma se è questo che cercate, almeno in questo primo volume della serie delle Cronache dell'incubo. E' certamente un libro introduttivo e veloce, che porta con una certa semplicità al secondo, di cui ho appena iniziato la lettura.
Wake, media di quattro stelle su goodreads, presenta la vita di Janie fin dall'infanzia: L'ansia di non poter stare vicino a nessuno che dorma, perché altrimenti impotente e costretta ad assistere alle scene peggiori del subconscio umano. Ha avuto anche la sua buona dose di sfortuna, perché forse una madre un po' più attenta e meno alcolizzata avrebbe potuto aiutarla (non so perché, ma questo rapporto mi spinge, tra tutti i libri che ho letto, a ripensare al rapporto tra John Smith e Henry in Io sono il numero quattro in contrapposizione. Curioso, non trovate? E voi? Che libri vi vengono in mente con situazioni familiari strane?), e anche qualche soldo in tasca in più o un po' di grinta in più non avrebbero fatto male. Ma, come già detto, è un libro introduttivo. All'inizio della storia in corso, Janie ha diciassette anni e si guadagna da vivere da sola, studia e spera di prosperare e lasciare la città. Lavora in una casa di riposo particolare, dove alcuni pazienti fanno sogni un po' troppo intensi, o che le permettono di scoprire cose nuove riguardo al suo potere. Beh, perché si, Wake parla di un potere insolito davvero: Il poter camminare nei sogni altrui. Anche se parlare di possibilità da parte mia è sbagliato: Janie non può decidere di ribellarsi, non può non guardare durante i sogni degli altri, ma sarà questo a dare una svolta importante alla sua storia.
Si, perchè c'è effettivamente un incubo che più degli altri la sciocca: è così potente, forte e impregnato di paura che la cattura a largo raggio e la spaventa a morte. Ma mai avrebbe immaginato che questo l'avrebbe condotta a Cabel.
Di lui si può dire che all'inizio è un incrocio da RJ Berger e Severus Piton versione spacciatore cavalleresco, ma nel momento dell'ingresso nella vita della solitaria Janie è davvero tutta un'altra storia, nonostante il loro rapporto sia forte e strano sin dall'inizio.
Tra alti e bassi, e qualche reazione a volte immatura (Sì, Dear Janie, sei piuttosto immatura).
E' soprattutto grazie al potere di Janie che instaurano un legame particolare, ed entrambi cominciano a compiere piccoli passi verso le braccia dell'altro, abituati come sono ad essere soli.
Sullo scenario dei quartieri bassi e dello squallore e la solitudine che spesso accomuna le vite dei liceali più sfortunati, qualcosa di strano, oscuro e palpitante si aggira nelle notti più buie di un inverno speciale, in attesa di attanagliare i nostri protagonisti in un gioco più grande di quanto non crediate voi ingenui lettori (si, me inclusa ahahah).
Come avrete notato, non ho parlato con particolare entusiasmo di questo libro: forse sarò stanca e quindi il mio giudizio un po' più severo del solito, ma nonostante io l'abbia letto in un pomeriggio e abbia cominciato Dream, il suo seguito (Gone, il terzo libro nell'edizione originale sembra che se lo siano dimenticato, in Italia... Facciamo come con Scott Westerfield?), complice il linguaggio un po' troppo semplice e sintetico che non ti prende poi molto, un po' asettico e rigido, complice il mio giudizio severo, non mi ha colpito particolarmente, ma ho buone speranze di vedere non tanto il rapporto tra Cabel e Janie migliorare (sembrano già una coppia che sta insieme da una vita) ma lo sviluppo ultimo della trama: l'idea alla Scooby Gang devo dire che mi intriga abbastanza. Inoltre, sono curiosa di vedere se la McMann darà a Carrie, la migliore amica non così ottima di Janie e Stu, il suo fidanzato (avete pensato tutti a Disco Stu, eh? Si, beh, fate bene perché il modello è quello incrociato con Otto, l'autista dei Simpson) un po' di spessore in più e una qualche rilevanza ai fini della trama.
La mia nota più positiva va a Miss Stubin, una simpatica vecchietta cieca che ti trascina in sogni in bianco e nero: quelli sì che sono i momenti più coinvolgenti di Wake! La trovo un personaggio piacevole e amichevole, che si riscoprirà poi fondamentale sin dall'inizio di Dream.
In conclusione, se siete in fila alle poste o nella sala d'attesa del medico, Wake è un ottimo libro con cui ingannare il tempo, ma se siete alla ricerca di qualcosa di più emotivamente coinvolgente, questo non è il libro che fa per voi.
Cover Point: Nonostante la copertina di Wake non sia niente di speciale l'ho trovata gradevole, mentre sgradevole ho trovato l'idea di fare Dream quasi identica. Cioé, wow, immagino che anche il grafico fosse svogliato quanto me.