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giovedì 25 aprile 2013

Recensione - Storia Catastrofica di Te e di Me, di Jess Rothenberg


Titolo: Storia Catastrofica di me e di te
Autore: Jess Rothenberg
Pubblicazione: 2012 (non meglio definito il quando ò_ò)
Saga: Autoconclusivo
Costo: 18,00 €
Voto: 
Brie muore all'improvviso. A sedici anni. Col cuore, letteralmente, spezzato in due. Nell'istante esatto in cui si sente dire da Jacob che non la ama più. Ma questo è solo l'inizio della storia. Dal suo punto di osservazione in Paradiso Brie finalmente capisce un sacco di cose. Che il matrimonio dei suoi sta proprio andando a rotoli. Che il fratello Jack non riesce a perdonarle di essere morta. Ricominciare da capo quando si ha il cuore a pezzi non è facile. Specie in un posto tutto nuovo. Ma una figura davvero celestiale comparirà presto ad accompagnare Brie nel suo paradisiaco futuro.
In una città come tante vicino San Francisco, in un ristorante come tanti, si consuma un dramma niente affatto comune. E' in questo contesto che Brie (sì, come il formaggio), sentendosi dire dall'amore della sua breve vita non la ama più. E qui comincia una lungo percorso. Viene infatti portata da un autobus molto in stile metronotte di Harry Potter da Slice of Heaven, dove fanno la miglior pizza di tutta la costa. Solo, versione aldilà anzicché aldiquà. E onestamente, a me non dispiacerebbe affatto mangiar pizza per un bel pò dopo la mia morte, ma è anche vero che a star sempre con le stesse facce ci si annoia. Ma non è questo il caso di Slice. 
E' qui che Brie, tutta musica e amore per gli anni Ottanta, innocenza a palate, fa la conoscenza di Patrick, un ragazzo antipatico, nientediché, carino, veramente carino in giacca di pelle e occhiali da aviatore (?) la invita a scoprire il mondo dell'oltretomba, un po' attraverso il comodo Manuale dei D&G (Defunti&Gloriosi, ragazzi), un po' attraverso esperienze di vit... Morte vissuta, mettiamola così. E inoltre, la guida attraverso le fasi della morte: Negazione, Rabbia, Patteggiamento, Tristezza, Accettazione. E questo sarà davvero un percorso lungo, per la nostra formaggiosa Brie, soprattutto dopo il suo ritorno sulla terra e la scoperta di incresciose/tristi novità. 
Secondo me, questo è un libro che si prende un po' alla leggera, di quelli comprati per riempire il tempo, ma che pian piano ti tira sempre più all'interno delle sensazioni e delle reazioni fin troppo realistiche di Brie attraverso il suo percorso. E' un libro che ti aspetta nell'ombra, quieto, e poi ti attanaglia pian piano fino a guadagnarsi un posto d'onore nell'olimpo dei libri che ti rimangono dentro. Il lettore comincia seriamente ad arrabbiarsi, sentirsi triste, a guardare Patrick sotto altri punti di vista insieme alla protagonista. Vi affezionerete a Jack e Polpetta, alle amiche del cuore che proprio non riescono a dimenticarla, a Larkin (beh, forse a lei un po' meno in alcuni punti) ma* soprattutto a lei. 
E' un libro emotivo, forte e allo stesso tempo dolce, con un ritmo non serrante e piacevole. 
Se vi sono piaciuti After e Se fosse per sempre, beh, allora davvero non potete fare a meno di questo libro.
Parlando della cover, a quella no, non vi ci affezionerete per nulla. Io cerco di non essere troppo critica, ma veramente, è terribile e non rispecchia per niente la storia, è una copertina che invece di attrarre il lettore lo respinge; Sapete quante volte l'ho visto in libreria e nemmeno l'ho degnato di considerazione, finché non ne ho letto un po' la trama? Dà l'impressione di un libro vecchio di secoli,impolverato, le cui pagine sono del tipo che ti devi andare a lavare le mani ogni dieci minuti perché la carta ti dà fastidio (io l'ho letto in formato digitale al fine di evitarlo).
Ciò nonostante, non lasciatevi scoraggiare:
Avventuratevi nel mondo di Brie e vedrete che non ve ne pentirete.

giovedì 11 aprile 2013

Recensione La Corsa delle Onde - Maggie Stiefvater



Titolo: La Corsa Delle Onde
Autore: Maggie Stiefvater
Pubblicazione: 2012
Genere: Avventura, fantasy
Saga: Volume autoconclusivo.
Costo: 16,50€
Voto: NC


Succede ogni autunno, sull'isola di Thisby. Dalle gelide acque dell'oceano si spingono a riva i cavalli d'acqua, creature affascinanti e crudeli che gli abitanti catturano per montarli nella Corsa dello Scorpione. Il vincitore guadagnerà fama e denaro, i meno fortunati incontreranno la morte. Ma qualcosa cambia quando alla gara si iscrive Kate Connolly, capelli rossi e tempra di ferro. Kate è determinata a correre con la sua cavalla Dove, sfidando usanze secolari che vogliono solo concorrenti maschi e nessun cavallo ordinario. Certo, non ha molte possibilità contro Scan Kendrick, diciannove anni, il favorito, esperto domatore di cavalli. Nessuno dei due è preparato a ciò che sta per succedere, perché quest'anno la Corsa dello Scorpione non sarà solo questione di gloria e denaro, ma di amore e destino.
 L'Isola di Thisby, sin dalle primissime pagine, mi sa di un misto tra Scozia e Inghilterra, ma essa è in realtà una terra di nessuno, dove quattromila anime sono finite quasi per caso. Un posto che sa di nebbia, pioggerellina umida e cielo grigio perenne, e anche un po' di oppressione. Thisby è dunque un luogo privo di attrazioni per tutto l'anno meno il mese di ottobre: Il mese della Corsa dello Scorpione. Detta così potrà anche sembrare banale, ma se una cosa non si può dire di questo libro è assolutamente che sia banale: è moooolto originale. Essì, perché la Corsa dello Scorpione non è una comune corsa tra cavalli, si corre con cavalli d'acqua, temibili e sanguinarie creature marine che in quel particolare periodo dell'anno tra la fine di settembre e i primi di novembre emergono dalle acque del mare, per uccidere o essere uccise. La corsa è una tradizione che getta una nuova luce sull'Isola, ed è l'unico momento in cui attrae del prezioso turismo. 
Abitanti dell'isola sono i tre orfani Connolly, che proprio un anno prima in ottobre hanno perso entrambi i genitori in un attacco dei capaill uscie, tali bestiole.
Una serie di spiacevoli vicende porta la più giovane di loro, Kate Puck, a partecipare alla corsa dove ogni anno più di un terzo degli uomini dell'isola perde la vita.  E non solo, ma vi vuole anche partecipare con solo la sua cavalla (più pony che cavalla), infinitamente più lenta di un qualsiasi capall.Di lei il meno che si può dire è che abbia un carattere di ferro, e un orgoglio al pari. Ma lei non è l'unica ad ambire al primo danaroso premio.
Il quattro volte campione della corsa, Sean Kendrick (rigorosamente per nome e cognome), da me ribattezzato l'uomo del mare per i suoi estenuanti silenzi, ha un unico desiderio: Possedere il cavallo d'acqua che cavalca da ormai dieci anni, lo stesso che ha ucciso suo padre durante una corsa da altrettanto tempo, Corr, fino ad allora suo unico amore e amico. 
Ma qualcosa, nella chiazza di capelli rossi di Kate Connolly su una spiaggia piena di sangue gli cambia qualcosa dentro, gli accende un interruttore che non sapeva fosse spento.
Ed è allora che comincia ad avere paura di morire.
Con una scommessa in stile tutto o niente, la storia farà il suo corso nel clima di un paesino isolato con una mentalità un po' gretta, e i due andranno incontro ad emozioni mai provate prima.
Credo sia doveroso dedicare qualche frase ai personaggi dei fratelli Connolly, primo fra tutti quello di Finn Connolly, che trovo semplicemente adorabile. Premuroso, con davvero tante manie ossessive e dolce tutto insieme, piuttosto distante dal fratello Gabe, invece.
So che forse esagero, ma ho davvero provato un'antipatia assurda per lui. Un po' un traditore, un po' un menefreghista e un po' uno senza spina dorsale, davvero non mi è piaciuto dalla prima fino all'ultima pagina, nemmeno nei momenti di quiete familiare (rari, grazie a lui. Si capisce che mi sta antipatico?=__=).
E mi sembra giusto spendere qualche parola anche per l'americano George Holly, il massimo di quello che immagino Sean Kendrick possa definire un amico.

Nel complesso, è una storia molto carina, anche se lascia sempre vagamente perplessi; I personaggi parlano e pensano in un modo così schietto e diretto che ti chiedi se ci siano altre emozioni dietro, e quando poi succedono delle cose... ehm, emotive, ti chiedi se siano dettate solo dall'istinto del momento o da qualcosa di più profondo che però non ti permettono di vedere.
Mettiamola così: I personaggi narranti sono così spietatamente diretti e trasparenti che ti sorprendi quando intravedi la possibilità che ci sia qualcosa di non condiviso con il lettore, e non riesco a decidere se questo è un pregio o un difetto del libro. Sicuramente è un dettaglio che me lo lascerà ricordare.
Anche se credo di non essere la persona giusta per valutarli, in quanto sono veramente una chiacchierona, e una persona come me in presenza di un tipo come Sean Kendrick probabilmente finirebbe per esplodere in pochi minuti. Fino all'ultima pagina ti appassioni alla loro storia, ti concentri sull'attimo, e per altro il finale non mi ha veramente sorpresa, lo si intravede per tutto il libro; Quello che sorprende dell'ultima pagina è il modo crudo e brusco in cui termina. Io l'ho letto in formato digitale, e posso dirvi che ci sono rimasta malissimo nel girare l'ultima pagina e trovare la nota dell'autrice. Ho pensato "Ma a questo libro manca il finale?". Ed è un dubbio che non mi sono mica tolta, eh! 
In conclusione, non so se questo libro mi è piaciuto o no; Non ci si affeziona quasi a nessun personaggio (se non Finn, nel mio caso), eppure continua a ronzarti in testa come un tizio nascosto dietro la tenda del soggiorno dal quale spuntano i suoi piedi. Cioè... Sono confusa, quindi questo sarà il mio primo (e ultimo, in tutta la mia carriera di lettrice fino ad ora) NON CLASSIFICATO. 
Non perché è o non è bello, semplicemente perché non so se mi è piaciuto.
Beh, provatelo, perché comunque l'autrice la trovo veramente fantastica, ed è una che vale la pena leggere (è capace davvero di emozionare e straziare, è il tipo che sa come prenderti in mano il cuore, e decidere se strappartelo o rimettertelo a posto).
Vorrei spendere due parole sulla copertina, prima di concludere: 
Credo che sia più inerente quella italiana che quella straniera a tutto il libro; Non sono riuscita a decidere nemmeno se lei è bella o brutta. Graficamente parlando, non è un granché, e se giudicassi i libri dalla copertina non l'avrei mai comprato, ma c'è qualcosa che ti rimane fisso, come tutta la trama; Sarà il verde innaturale degli occhi, gli occhi stessi troppo distanziati come un personaggio del gioco Rabbits  o anche soltanto la sagoma del cavallo nel quale è inciso il titolo... Non saprei decidere, anche se per deformazione professionale la boccerei, emotivamente se mi piaccia o no.

E voi? L'avete letto?
Vi è piaciuto?
Cosa ne pensate?

Recensione di The Sky Is Everywhere - Jandy Nelson

Titolo: The Sky Is Everywhere
Autore: Jandy Nelson
Pubblicazione:
Genere: Sentimentale
Saga: Volume autoconclusivo.
Costo: 15,00€
Voto: 



 La diciassettenne Lennie Walker è praticamente perfetta: ama i libri, suona il clarinetto nella banda della scuola e trascorre gran parte del suo tempo felicemente riparata dall'ombra della volitiva sorella maggiore, Bailey. Ma quando Bailey muore, d'improvviso Lennie si ritrova catapultata al centro del palcoscenico della vita. E, a dispetto della sua inesistente esperienza con l'altro sesso, si troverà a barcamenarsi tra le attenzioni di ben due ragazzi. Toby è l'ex fidanzato di Bailey: il suo dolore fa da eco a quello di Lennie. Joe, invece, si è da poco trasferito in città, dopo un'infanzia trascorsa a Parigi, e il suo magico sorriso sembra essere eguagliato solo dal suo straordinario talento musicale. Per Lennie, Toby e Joe sono come il sole e la luna: se uno è capace di spazzar via il dolore, l'altro le offre conforto. Eppure, proprio come le loro controparti celesti, i due ragazzi non possono incontrarsi l'uno nell'orbita dell'altro senza che il mondo esploda.

In questa città non troppo grande e non troppo piccola (almeno alla percezione) aleggia un'aria di vivacità e allegria che non riesce proprio a far breccia nella coltre di tristezza nella quale i superstiti della famiglia Walker (Nonna, zio Big e Lennie) si sono rinchiusi.
Gli uccellini cinguettano, il fiume scorre, i fiori magici sbocciano e Joe Fontaine è appena arrivato in città, ma è un inverno duro per la piccola Lennie, che abbandona un po' ovunque le poesie, i pensieri e i ricordi per Bailey, una protagonista silenziosa di tutta la narrazione. Anche dopo la sua scomparsa prematura lei è in ogni singolo pensiero dell'ultima delle sorelle Walker, ogni singola pagina del libro, completamente impregnato nella tristezza e la solitudine della perdita.
Era infatti Bailey, secondo Lennie, la vera protagonista della vita, il cavallo da corsa, mentre lei si autocostringeva nel ruolo di pony da compagnia. E forse è così che la vede Toby, il fidanzato di Bailey, al quale (volutamente e consciamente o meno) piano piano si avvicinerà in maniera offuscata e decisamente troppo ravvicinata.
Non la vede affatto nella vece di Pony da compagnia invece il luminoso, solare e fortemente strano Joe Fontaine, tutto sbattiti di ciglia e sorrisi da 1000 watt, sin dai loro primi incontri, che con persistenza metodica insiste per far tornare la sua John Lennon al mondo della musica insieme a lui.
Qui comincia ad intrecciarsi la trama vera e propria, che può essere di per sé ridotta a poche parole, ma capaci di riempire le pagine di un libro se espresse in balia ai sentimenti.
E' infatti così che vive Lennie a cominciare da un mese dopo la morte della sorella, in uno stato di confusione e offuscamento mentali ed emotivi. Anche la sua versione vegetale, Lennie 2.0 sta malissimo e non riesce a riprendersi, anche se fin dall'inizio lei non sembra granché preoccupata. Non riesce a stare vicino nemmeno alla sua famiglia, uniti nel dolore, né alla sua migliore amica, né in realtà a Joe Fontaine, che cerca di spronarla al meglio che può. L'unico ammesso nella sua coltre di dolore (e nel Santissimo Ventre di Zucca, Santissimo per gli amici) è Toby, un personaggio criptico e taciturno, ma così taciturno da snervare anche la sua Bailey, verso la quale non riesce a smettere di provare sentimenti nonostante la sua scomparsa.
Joe è il tipico personaggio da libro per ragazze; Carino, dolce e premuroso, è probabilmente la personificazione dell'estate, o quanto più gli si avvicina. Anche lui in balia dei sentimenti, sì, anche se i suoi sono sentimenti di trasporto d'altro genere, e fortemente attratto dalle torte esplosive e i vini costosi. Riesce facilmente ad entrare in simbiosi sia con la criptica Nonna, sempre in cerca di qualcosa da fare,avvolta in un asciugamano fresca di doccia o sporca di pittura, innamorata delle sue Signorine Verdi. Anche zio Big è un personaggio curioso, con i suoi pic nick in cima agli alberi e in compagnia, cinque matrimoni terminati all'attivo e un gran chiacchierone con gli alberi.
In generale, tutti loro creano un'atmosfera di coraggiosa sfida, di risveglio dopo un inverno doloroso, si spingono lentamente verso la primavera sia reale sia emotiva, grazie soprattutto a Joe. Tutti loro hanno un'aria estremamente hippie, sapete quelle persone che camminano sempre a qualche centimetro da terra, no? Beh, Lennie è così, ma non lo sa ancora. Ho particolarmente amato questo libro, tant'è che ho aspettato un bel po' per recensirlo; Ho anche aspettato a leggerlo, per la verità. Non vi capita mai di avere paura di un libro per quello che potreste trovarci dentro? Intendo significati un po' troppo profondi per il momento emotivo in cui vi trovate? Beh, a me è successo questo, ma sono contenta di essere riuscita a leggerlo, perché è davvero una lettura meritevole di attenzioni. Non ho amato particolarmente né il personaggio della Nonna nè quello di Toby, e leggendolo non credo si possa far a meno di provare astio per la mamma e anche per la mezza mamma, quello che per loro più si avvicina a tale figura. Nel complesso piacevole e anche meno emotivamente pesante di quello che credessi, lo consiglio per chi ha voglia di cambiare un po' sè stesso o risvegliarsi dopo un periodo di letargo. 


So, that's all folks.