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lunedì 24 giugno 2013

Recensione The Vincent Boys - Abbi Glines


Titolo: The Vincent Boys
Autore: Abbi Glines
Pubblicazione: Giugno 2013
Saga: #1 di 2
Costo: 6,99 (Ebook)
Voto:

Ashton, brava ragazza di "professione", cerca di non deludere i suoi genitori e gioca il ruolo della fidanzata perfetta di Sawyer Vincent, il ragazzo che tutte vorrebbero. Ma durante le vacanze estive, mentre Sawyer è in campeggio con il fratello, Ashton inizia ad avvicinarsi a Beau, cugino di Sawyer, terribilmente sexy. E terribilmente pericoloso... Il ragazzo da cui tutte dovrebbero stare alla larga. Beau, che ha sempre voluto bene a Sawyer come a un fratello, ama Ashton fin dai tempi dell'asilo, considerandola però la "ragazza di suo cugino" e, dunque, off limits. Che sia giunto il momento di abbandonare le maschere e di lasciarsi andare ai sentimenti veri? Più Ashton e Beau cercano di stare lontani più il desiderio si fa irrefrenabile. La tenera amicizia che li legava da piccoli si trasforma in attrazione travolgente, impossibile da combattere... Come reagirà Sawyer nel trovare la sua ragazza tra le braccia del cugino e migliore amico? C'è sempre una prima volta per "tutto": per l'amore, per la gelosia, per scoprire chi siamo veramente...

The Vincent Boys è il libro più stupendamente meraviglioso, romantico e hot dell'estate!
-Cit. Nessuno su The Vincent Boys

Avrete già intuito dall'inizio freddino che non sono rimasta molto entusiasta di The Vincent Boys, di Abbi Glines.
Ehm, da dove cominciare...?
Cominciamo con il dolce, e parliamo dell'ambientazione: Piccolo paesino del sud, estate rovente, un triangolo amoroso... Tutti ottimi presupposti per un romanzo memorabile, ma le cui prospettive sono state ampiamente deluse: Avrebbe dovuto far venire caldo, non sonno.
Onestamente io avrei preferito che ci fosse molto più atmosfera provinciale, mentre invece le descrizioni erano inesistenti o sommarie, neanche il tempo di immedesimarti un po' nell'ambiente, e credo che in un romanzo poter percepire gli spazi all'interno dei quali si muovono sia importantissimo al fine di far immedesimare il lettore nella situazione dei protagonisti.
Andiamo ora all'amaro.
Partendo da quello che ha fatto perdere sicuramente più punti che tutto il resto: I dialoghi. Io ho cominciato a leggerne la versione in lingua originale,ma forse era la mia immaginazione a farmi percepire i dialoghi come pronunciati più lentamente, mentre nella versione italiana mi sembravano vomitati uno dietro l'altro,anche momenti che avrebbero dovuto invece procedere a rilento (vedesi la strana abitudine di Ash a sbottonarsì -letteralmente o meno che sia- in modo così repentino che viene spontaneo pensare che avesse il gobbo che le suggeriva le battute). Questa immagino sia colpa della traduzione, che comunque ha lasciato a desiderare per tutto il romanzo, che sembra narrato interamente (sia da parte di Beau che di Ashton) come se fosse una fanfiction, che è una cosa un po' avvilente, devo dire, visto che l'ho anche comprato (sob!): Spendo i miei soldi, pretendo di spenderli bene, e che quindi le case editrici non facciano tradurre certi libri ad un "nipote" o qualcosa del genere, ma ad un professionista. E se il/la traduttore/ice fosse una professionista, non mi premetto di giudicare il talento o la conoscenza della lingua, ma c'è da dire che in questo libro ha proprio toppato alla grande (cito, "Le peggio cose").
Andiamo dunque al dunque, la nostra cara protagonista Ashton ha qualche strano complesso nei confronti del suo ragazzo storico, Sawyer, verso il quale si sente in dovere di essere perfetta. Cosa assolutamente campata in aria, ritengo, visto che (come le farà notare lui nel corso del romanzo) lui la conosceva sin dall'infanzia, e ha visto dunque lati buoni e cattivi di lei, ma ha scelto comunque di fidanzarsi con la ragazza "cattiva" (parola che troverete almeno due volte a pagina in tutto il libro). Ma no, lei voleva essere perfetta, e questo è encomiabile. O almeno, lo sarebbe se non cercasse di saltare addosso al cugino/migliore amico di Sawyer, Beau, in preda ad un attacco di cosa? Raptus sessuali? Sonnambulismo maniacale?.
Di Beau parlando, è il personaggio più verosimile di tutto il romanzo: E' l'unico che potrei realmente pensare di incontrare per strada,o i cui comportamenti hanno comunque una sorta di giustificazione.
Sapete com'è, il solito bad boy (anche se c'è da dire che è hot, lui sì) che se ne va in giro con la squizzi del paese, ci sarebbe stata bene anche una moto al posto del suo pick up, il tipo con cui è meglio non discutere.
Quello che lascia perplessi è il suo andare così d'amore e d'accordo con Sawyer, che, per carità, sarà pure il suo unico parente, ma io non ci vedo alcun tipo di affinità, interesse in comune o cose del genere. Si deduce quindi che la loro relazione possa essere completamente campata per aria? Si, a mio parere si.
Ora però cominciamo con le domande: Questa mania della perfezione da parte di Ash nel corso del romanzo troverà una ragione? Una causa scatenante? Qualcuno le ha chiesto mai di essere perfetta? Cioé, il padre è un pastore (altra cosa che ci hanno tenuto a ripetere due volte per pagina), ma lo era anche quando era piccola, quindi ci si aspetta che con l'età impari a non farti beccare, non a cambiare veramente se comunque tu sei proprio fatta così, no? No. Assolutamente no, lei si è fatta anni di sacrifici e fantasie sulla sua mancata perfezione assolutamente senza motivo alcuno,apparente o reale che fosse. Quindi già qui io sono rimasta perplessa,ma vabeh.
Altra ottima domanda é: Quando si distribuiva il tatto, la madre della nostra Ashton era in bagno? "Buon giorno tesoro, -seduta ai piedi del letto come un uccello del malaugurio- la tua adorata nonnina è morta".
Tal nonnina,il tipo di vecchietta che palpa il sedere ai giovanotti che l'aiutano a portare la spesa, aveva una passione non tanto segreta per il nostro Beau. E quindi, visto che questa donna priva di qualsivoglia attenzione, apprensione e tatto che è la madre di Ash la lascia prendere la macchina e andarsene di casa senza alcuna spiegazione, la nostra Bad Girl cosa fa?
Quello che faremmo tutti se ci morisse la nonna, chiaramente. Va a tentare nuovamente lo stupro di Beau in mezzo ad un campo (così se si fosse rifiutato categoricamente lei avrebbe potuto saltargli addosso e nessuno l'avrebbe sentito e soccorso? un piano diabolico. Ma brava, Ash, brava).
Ora, guardiamola dal punto di vista di Beau: La ragazza dei suoi sogni lo va a cercare, correndo come una pazza in mezzo ad un campo e gli salta addosso chiedendogli di, ehm, deflorarla.
Così, sul colpo.
Come dirle di no? Beh, lui poverino ci ha provato, ed effettivamente le ha detto di no, riuscendo solo a prendere tempo fino a sera, visto che, sapete com'è, lei doveva andare alla veglia funebre. Vabeh.
Detto ciò, lei passa l'intera veglia a pensare a quando se lo farà, fino a farselo realmente poi senza molti preamboli quella sera stessa. E onestamente, anche se a dir comune l'importante è con chi e non dove si faccia l'amore, a me è parso un po' anti igienico. 
Ma è più o meno a questo punto del romanzo che ho preso veramente a trovare Ash una persona orribile: Okay, può succedere a chiunque che dopo tanto tempo con la stessa persona ci si stufi e si arrivi al tradimento, ma Ash e Beau prendono due vie opposte: Beau le dice di amarla, mentre Ash pianificava di tornare con Sawyer come se niente fosse. Ah. E quando Beau le fa un discorso (davvero bello, devo dire, anche se espresso in modo un po' grossolano, ma forse si s'addiceva al personaggio) in cui le spiega quello che prova e che pensa di lei, e lei dentro di sè "Eh ma in fondo tu sei SOLO Beau...".
Cioé, come a dire "tanto sei una schifezza, sei così in basso come tutti pensano, io mi sto solo divertendo con te, chi sei tu per capire cos'è meraviglioso e cosa no?". E io sempre più Ah.
Al, che, finalmente, ritorna l'ormai disperso (e cornuto) Sawyer. E me lo sono immaginata così. Lo hanno reso un personaggio quasi marginale! Hanno passato più tempo a pensarlo mentre non c'era che a calcolarselo dopo il suo ritorno. Nel corso della storia viene tradito da migliore amico, fratello e fidanzata mentre era in campeggio. Uno non può nemmeno andare a farsi una vacanza che quando torna si trova accoltellato come Cesare?
Un altro personaggio che mi ha veramente, veramente urtata è stata Lana, la dolce e perfetta (no, non è un termine mio ma del libro) cuginetta di Ash, che sarà la protagonista del seguito che non penso proprio di leggere, The Vincent Brothers.
The Vincent Boys è, in conclusione, il tipo di libro che ti fa sorridere per la situazione potenzialmente intrigante e duratura, il tipo che ti fa arrabbiare per i protagonisti e te li fa odiare per alcune delle loro azioni, e amare per veramente poche. Se di questo libro qualcosa è rappresentato bene è sicuramente l'incoscienza dell'atto: Intendo, quando si fa una cosa che non si dovrebbe fare, e l'ansia sfocia in risate nervose?
Ecco, tutta la situazione tra Beau e Ashton è così per buona parte del libro, e questa la ritengo una cosa positiva ai fini ultimi della lettura perché il punto è questo: distrarci dal resto, e per un motivo o per l'altro, The Vincent Boys lo fa.
E' dunque per questo che sarò estremamente generosa con il voto.
Sconsiglio questo libro ai sensibili, a chi danno fastidio le volgarità e a chi cerca qualcosa per acculturarsi. Questo è decisamente un libro con il quale passare giusto un paio d'ore sotto l'ombrellone.



Volevo introdurvi inoltre ad una novità!
D'ora in poi, a seguire delle recensioni legherò un breve estratto del romanzo.
Ecco quindi The Vincent Boys!

Il telefono squillò, cogliendomi di sorpresa. Armeggiando per riprenderlo, pensai preoccupata che potesse trattarsi di Sawyer. Non sarei mai stata in grado di non tradire il senso di colpa nella voce, se gli avessi parlato.
Era Beau.
-Si?
-Lascio il pick-up al parco e vengo a casa tua passando fra gli alberi. Aprimi la porta sul retro.
Non voleva che qualcuno vedesse il suo pick-up parcheggiato da me. Sapevo che lo faceva per il mio bene, e in effetti era meglio così. Beau era soltanto un amico, ma... era anche un ragazzo. Un cattivo ragazzo. 
E Ashton Gray non faceva entrare in casa certi ragazzi quando i suoi erano fuori. 
-Ok, se preferisci...
-Preferisco.
[...]
Avrei passato ancora un po' di tempo da sola con Beau. Mi era mancato, ed era bello riuscire ad essere onoesti con qualcuno, Non dovevo fingere, con lui. E mi piaceva il modo in cui i suoi occhi mi facevano scorrere brividi in tutto il corpo ogni volta che si posavano su di me. C'era qualcosa di perverso nel modo in cui Beau mi attirava verso di  sé. Cosa c'era in me che non andava? Perché avevo una voglia così irrefrenabile di trasgredire?



Cover Point:
Sia l'originale che quella italiana mi fanno abbastanza pena, ma devo dire che quella spagnola (quella in centro) è veramente bella e rispecchia bene la trama, ricorda molto il caldo, l'estate e il Sud: Ecco dunque le cover a confronto!


venerdì 21 giugno 2013

Faraway from Us #1: Recensione Babe in Boyland - Jody Gehrman





Titolo: Babe in Boyland
Autore: Jody Gehrman
Pubblicazione (estera): 2011
Costo: 7,50 €
Voto: 
Trama Tradotta:
Quando la liceale Natalie (o Dottoressa Aphrodite, il suo pseudonimo quando scrive nella sua rubrica amorosa sul giornale della scuola) viene accusata di non sapere nulla sui ragazzi e di dare consigli sbagliati alle ragazze, decide di scoprire cosa vogliono e pensano davvero i ragazzi. Ma i ragazzi intorno a lei non vogliono darle alcuna risposta sincera o seria. L'unica soluzione? Ovviamente, fingersi un ragazzo e frequentare per una settimana la Underwood Academy, una scuola privata maschile della sua città. 
Stando lì, impara molto sui ragazzi e inaspettatamente anche molto sulle ragazze e su sé stessa, soprattutto da quando si innamora del suo compagno di stanza, Emilio. Come fargli capire che le piace senza far saltare la sua copertura?

La recensione di questo libro dovrebbe cominciare con un AAAAAAAAAAAAH! Mostruoso. 
L'ho trovato veramente veramente adorabile! No, seriamente, l'ho adorato. 
Fin da subito, Natalie, con il suo stile narrativo ricco di humor e sarcasmo mi è stata simpatica!
In realtà è una storia molto semplice (piena anche di cliché, a dirla tutta) ma divertente, il modo perfetto per passare qualche ora quando si ha voglia di staccare dalle cose serie.
Natalie, Darcy e Clohe sono un trio un po' mal assortito di amiche: Darcy è la classica signorina piagnucolona, mentre Clohe è così spietatamente onesta e poco gentile da lasciarmi spiazzata buona parte delle volte che apre bocca. 
Natalie, infine, la nostra protagonista è un personaggio non meglio identificabile in uno stereotipo, ma risulta la più comune delle tre. 
Sfidata dai due antipatici redattori del giornale scolastico, che sottovalutano la nostra protagonista, la nostra protagonista si lancia in un reportage adatto a lei per un concorso: Le sette domande che tutte le ragazze (?) si pongono sui ragazzi.
In un'atmosfera di continuo batticuore, ansia e risate, Babe in Boyland si è rivelato una delle più interessanti e soprattutto rilassanti letture degli ultimi tempi.
Immaginate: La Underwood Academy, stimata, elegantissima (metteteci un sottofondo di musica classica, se volete), per soli uomini e tutti in divisa. Fatto? Perfetto!
Ora immaginate una ragazza dai lunghi capelli castani, poco formosa e chiacchierona, una di quelle che immaginate solo all'interno di un centro commerciale. Fatto? Okay, ora scordatevela, perché nel momento in cui decide di tentare lo scoop dell'anno, non solo si taglia i capelli e cambia tutto il suo look, ma si trasforma in Nat!
Prende quindi armi, calzini e coraggio e inizia la sua folle settimana da maschio. Qui si troverà in una continua condizione d'ansia: tra ragazzi che corrono nudi, orinatoi e le ricerche che vanno a rilento, io ci avrei perso il sonno.
Ma non può mancare, in un romance, l'elemento principale: Il golden boy, impersonato da Emilio, compagno di stanza neolatino di Nat. Mi pare inutile dire che mica l'hanno messa nella stanza con uno dei nerd con i quali stringe amicizia, ma con un pezzo di figliolo che non finisce mai.
Tra drammi shakesperiani e bagni notturni, ad ogni liceale che si rispetti non può mancare un'acerrima nemica, che in questo caso definirei estiva.
Ho trovato Babe in Boyland, come dicevo sopra, una lettura bellissima e rilassante, alla quale rimarrò legata per forza di cose e credo non dimenticherò mai poiché è stata la mia prima lettura in lingua originale (si, beh, questa è proprio una cosa personalissima in effetti).
Ad ogni modo, lo consiglio vivamente a chiunque si trovi in fila, in vacanza o sotto l'ombrellone per passare un bel paio d'ore. 
Questo non mi esimerà però dal dare un voto non altissimo all'intero libro per via della trama scontata, già vista e affrontata in moltissimi libri e manga (tra i più noti, l'epopea di Hana-Kimi).

Cover Point: Sono stata attirata principalmente della cover del libro prima di conoscerne la trama, incuriosita da un'immagine così comune (e vista, rivista e stravista) utilizzata per la prima volta che mi capitasse di vedere come cover di un libro, anche se forse avrei preferito toni meno tendenti al rosso. Bellissimo il font del titolo!

E voi? Lo leggerete? Vi ho intrigato almeno un pochino?

Nasce anche Faraway from Us!

Ebbene sì, miei spettatori silenziosissimi, avrete notato che mi piacciono le rubriche, e oggi ne voglio proporre una che spero interesserà più di qualcuno!
Per chi ama straziarsi con le anteprime dei libri che non sono ancora usciti e che forse non usciranno mai in Italia, questa è la pagina che fa per voi.
Affronteremo infatti nella nostra rubrica le anteprime e le recensioni di libri ancora inediti! Pronti? Emozionati? Cominciamo subito!



sabato 1 giugno 2013

Caduti dalle Nubi #1 Fallen Saga, Rapture



Caduti dalle Nubi è la nuova rubrica (si, lo so, comincio a diventare compulsiva con le rubriche) di Nuvole di Parole incentrata sull'abbandono di libri per un motivo qualunque: Troppo noiosi, lunghi, ripetitivi o qualunque altro orrore scoveremo tra le peggiori pagine della nostra libreria.
Insomma, a chi non è mai successo di chiudere un libro di botto e non volerlo mai più aprire?
Chi non ha mai abbandonato, cestinato, usato per il caminetto in pieno inverno un libro?
Beh, sicuramente io sì, e sono abbastanza da farmi affrontare l'impresa (non indifferente, vista la mia scarsa capacità di attenzione) di schedarli tutti.
Andiamo dunque ad affrontare il primo dei miei flagelli letterari.
Oggi si parla di Rapture!





Ce lo avrete sicuramente presente Fallen, il best seller a base di angeli e guerra che ha spopolato lo scorso anno tra gli amanti del genere. Ebbene, posso vantare tutti i libri scritti da Lauren Kate nella mia libreria, eppure l'unico che ho abbandonato prima di morire di noia è stato l'ultimo volume della saga, Rapture.
Completamente diverso sia per stile che per storia, temo che questa sia la goccia che mi ha fatto traboccare il vaso: Potrei denunciare l'autrice per omicidio letterario.
Eh sì, perché se nel primo libro ci ha promesso una storia in un riformatorio, ci si aspetta quanto meno non dico che tutta la storia si svolga lì, ma che almeno rimanga sul genere.
Va bene, si sono spostati in un'accademia di super lusso, ooookay, il genere rimane da quelle parti (cioé, a me sarebbe bastata anche una vaghissima descrizione di una qualunque high school... giuro! Era chiedere tanto?).
E' una storia sulle reincarnazioni, quindi ci sta che passi un intero romanzo attraverso le vite precedenti dei protagonisti (in effetti questo mi è piaciuto davvero, faceva molto La settima strega), ma già da Fallen In Love la serie ha cominciato a prendere una brutta piega, sapete no, tutta la storia degli inciuci vari tra i protagonisti, soprattutto i due che erano con lei all'accademia. E' incredibilmente pesante il passaggio da un libro all'altro, si sente in maniera tragica che l'autrice l'ha scritto in momenti e stati d'animo diversi, come non dovrebbe davvero accadere in una storia dove è importante cosa lasci e cosa prendi, per poi diventare intollerabilmente noioso nelle prime cento pagine dell'ultimo benedetto capitolo. Voglio dire, hai appena finito di scrivere una scena dopo cinquecento pagine, ti costa davvero così tanto completarla nello stesso momento, così allo stacco successivo almeno puoi dissimulare un cambiamento emotivo personale? Ma, tornando al perché non ho amato molto Rapture, parliamo degli spostamenti:
Venezia? Cos'era poi quell'altro, il Monte Sinai? Ma seriamente...?
Ho trovato sul serio terribile i loro comportamenti sdolcinati da coppietta in luna di miele, che in un romance ci stanno tutti, ma fin quando uno non esagera. Essù! Cioè, ho trenta gradi in casa e mi fa venire la pelle d'oca pensarci.
In effetti mi dispiace che questa serie sia finita così male (intendo per me, nemmeno voglio saperlo come va a finire il libro), era un libro a cui ero legata e che mi ricorda un episodio particolare della mia vita al quale ripenso col sorriso, un po' come con Hush Hush, che ho letto quasi contemporaneamente.
Eh, e invece no. Mi piacerebbe poter dare un'opinione fondata anche alla struttura che ha seguito il libro nelle pagine a venire, ma non penso proprio che lo aprirò più. O che se la casa andasse a fuoco salverei lui.
So di essere molto severa, ma credo sia un effetto specchio del libro. Ho trovato il registro un po' scadente, la struttura non solo della storia ma anche delle frasi e delle situazioni così banale da non riuscire ad attirare la mia attenzione nonostante gli sforzi in onore dei bei vecchi tempi d Fallen. Per passare alla critica costruttiva della recensione, credo sarebbero stati da evitare effusioni da fanfiction e spostamenti in luoghi così distanti fatti tra le braccia di Daniel, dei quali le descrizioni non solo lasciavano a desiderare praticamente ma anche emotivamente. Giuro, non sei riuscita ad emozionarmi nemmeno un po', Luce. Nemmeno un po'.
Spero di poter tornare a parlare bene di quest'autrice che comunque continuo ad apprezzare molto in un eventuale nuovo romanzo, come sarò felice di fare appena avrò tempo di recensire anche Princess, libro indipendente dalla Fallen's serie.
Credo sia necessario chiudere la prima tragica puntata di Caduti dalle Nubi con una parola dolce da spendere per la riedizione degli altri libri della serie in versione economica: Le nuove copertine sono adorabili, decisamente più inerenti e più intriganti di quelle originali, stranamente mantenute intatte.


So... That's all per la prima puntata de Caduti dalle nubi, la prima rubrica del blog in cui vince il libro peggiore (argh!)